Nel 2008 l'attività di ricerca e analisi di importanti documenti dell'archivio parrocchiale e comunale, coordinata dall'archivista Lorenza Fumagalli, aveva permesso a un gruppo di appassionati di storia locale di allestire la mostra "Sulle tracce della nostra storia".
Ora, a distanza di vari anni, su invito dell'Amministrazione uscente e con il sostegno di quella da poco insediatasi, l'Associazione Amici della Croce di Campiano ha ripreso il lavoro svolto, l'ha rivisto, integrato e rimesso in esposizione.
I primi argomenti sono stati ampliati con altri significativi aspetti del nostro passato contando nuovamente sulla collaborazione dell'archivista Lorenza Fumagalli. Contemporaneamente è stata realizzata una pubblicazione per rendere fruibili i contenuti all'intera comunità.
L'auspicio è che l'attività svolta, oltre a renderci più consapevoli delle nostre memorie storiche, ci sproni a ritrovare il senso dell'essere comunità attiva.
Lo studio tratta della storia amministrativa, religiosa e giuridica della Valtellina, con particolare riferimento a Grosotto e ai suoi statuti. Attraverso testimonianze scritte e reperti storici si offre uno sguardo approfondito sulla storia locale.
Di seguito è riportata una sintesi del lavoro:>
Divisione Territoriale della Valtellina
Durante il periodo visconteo, la Valtellina si organizzò in tre Terzieri e due Contadi, stabilendo una struttura amministrativa che durò fino al 1797.
Terziere Superiore: sede a Tirano, comprendeva Grosotto.
Terziere di Mezzo: capoluogo Sondrio, attuale Comunità Montana. Terziere Inferiore: centralità a Traona e Morbegno. Contadi di Bormio e Chiavenna: territori autonomi con privilegi.
Diocesi di Como e Pievi
La Valtellina, parte della diocesi di Como, era suddivisa in Pievi, unità territoriali autosufficienti dal punto di vista pastorale.
Le Pievi erano organizzate secondo le indicazioni del Vescovo.
Il Terziere Superiore includeva le pievi di Villa e Mazzo. Di quest'ultima faceva parte Grosotto che divenne parrocchia autonoma solo nel 1625.
Storia e Toponimi di Grosotto
Il toponimo Grosotto appare per la prima volta nel 1080.
L'antico abitato di Grosotto era situato in località Bagarìn, distrutto da una frana del torrente Arlate. L'attuale centro storico corrisponde all'antico nucleo medievale.
Divisione Interna di Grosotto
Durante il tardo Medioevo Grosotto era divisa in cinque contrade o cantoni: Inferiore (Fanoga), Buglio (Robustelli), Mezzo, Superiore, Monti.
Comprendeva frazioni come Piazza, Maroni, Roncale, S. Rocco, Case dei vecchi e Prada.
Popolazione di Grosotto nel XVI Secolo
Nel 1589 la popolazione valtellinese era stimata in 75.000 abitanti; Grosotto contava 375 fuochi (famiglie) pari a circa 2000 abitanti. La popolazione scese a 1863 persone nel 1624 e 1321 nel 1797.
Statuti di Valtellina e Grosotto
Gli Statuti di Valtellina furono redatti nel 1531 e tradotti nel 1548, con versioni locali per i comuni.
I più antichi statuti di Grosotto attualmente conservati vennero compilati nel 1544 e rivisti nel 1591. La copia trascritta dal canonico Stoppani è del 1695 ed è conservata nell'archivio parrocchiale. Esistono inoltre altre trascrizioni e ampliamenti degli statuti risalenti al 1731 e al 1739.
Le Cariche Pubbliche a Grosotto
Il sistema di governo di Grosotto nel XVII e XVIII secolo prevedeva una struttura amministrativa composta da diverse cariche pubbliche, con elezioni annuali durante la festa di S. Martino. Le principali figure includevano il decano, i sindaci, i consiglieri e i saltari, ognuno con specifiche responsabilità e diritti.
Il decano era la massima autorità comunale, con giuramento di fedeltà alla "cosa pubblica".
Nel XVII secolo, i sindaci e gli uomini di vicinanza erano dieci, mentre nel XVIII secolo divennero quattro.
I saltari erano eletti per controllare il rispetto delle regole municipali e ricevevano stipendi basati sulle multe inflitte. Le elezioni avvenivano in località Ros'cèra, con procedure specifiche per ogni carica.
La Tutela del Territorio e delle Risorse
Le norme stabilivano regole severe per la protezione delle risorse naturali e agricole di Grosotto. Le pene per le violazioni erano rigorose e miravano a preservare l'integrità del territorio.
I campi erano chiusi al pascolo dal 23 marzo alla metà di ottobre. I prati dei monti erano tensi dall'8 aprile al 9 settembre, con pene variabili per le violazioni.
La Stregoneria in Valtellina e Grosotto
La stregoneria ha avuto un impatto significativo nella storia di Grosotto, con processi e condanne documentati. Nel 1731, furono bruciate diverse donne accusate di stregoneria.
La credenza nella stregoneria era alimentata da paure collettive e superstizioni.
I decani
Nella trascrizione del 1730 di Giuseppe Antonio Stoppani, sono elencati i decani dal 1483 al 1730. Nei pannelli della mostra e nella pubblicazione sono riportati i nomi di alcuni di essi, l'anno di incarico con dei fatti rilevanti e altri curiosi successi in paese.
Famiglie Nobili di Grosotto
Diverse famiglie nobili, come i Robustelli, i Tuana e i Venosta, hanno avuto un ruolo importante nella storia di Grosotto. Queste famiglie hanno contribuito alla vita sociale, culturale e politica della comunità.
Grosotto alla fine dell'Ottocento
Nel corso dei secoli Grosotto ebbe un'evoluzione storica simile a quella del resto della Valtellina. Come l'intera Lombardia, nel 1861 il paese entrò a far parte del Regno d'Italia e ne seguì le vicende politiche e amministrative.
Volendo conoscere alcuni aspetti della vita sociale di questo periodo, la ricerca nell'archivio comunale si è indirizzata al reperimento di informazioni riguardanti la popolazione, la sanità, l'assistenza e l'istruzione.
I dati raccolti permettono di avere un quadro indicativo della condizione sociale del paese nella seconda metà dell'Ottocento.
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Rassegna Stampa:
La Provincia di Sondrio di martedì 29 aprile 2025
IntornoTirano di giovedì 03 aprile 2025
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